Pereira era un diplomatico, che in forza della sua professione visse a lungo a Roma, poi a Stoccarda (sede del Granducato del Wüttenberg) e poi di nuovo a Vienna. La sua reale passione era però quella della ricostruzione delle tecniche pittoriche a tempera, che sfociò nella produzione industriale di una serie di strumenti ad uso e consumo degli artisti che prese il nome di ‘Sistema Pereira’, e che andava dalle imprimiture delle tele fino all’applicazione di vernici protettive.
In realtà a rendere famoso Pereira fu un’accorta e impeccabile campagna di promozione (e di autopromozione) dei propri prodotti. Il barone si presentava innanzi tutto come una figura slegata dalle grandi imprese manifatturiere che producevano i colori industrialmente (anche se anch’egli, di fatto, su questo tipo di produzione fece le sue fortune). Pereira si dichiarava “dalla parte degli artisti” contro ogni tentativo di adulterazione dei pigmenti da parte degli industriali (una leggenda popolare di cui correva voce negli ambienti artistici).
La produzione dei prodotti Pereira si può idealmente suddividere in due periodi: dal 1891 al 1897 prima, e dal 1897 poi. In una prima fase il barone presentò tempere che non erano emulsioni: Pereira era assolutamente contrario all’uso dell’olio e riteneva che la stessa invenzione dei colori ad olio da parte dei Van Eyck non fosse altro che la sovrapposizione finale di uno strato di smalti oleosi su quadri lavorati a tempera. Il che in qualche modo spiega perché il Sistema Pereira, nella sostanza, risultasse dalla sequenza di due fasi ben divise: da un lato la pittura vera e propri, coi pigmenti venduti in tubetti separati e unanimemente ritenuti di ottima qualità e dall’altro una serie di veicoli liquidi che andavano mescolati ai pigmenti secondo una procedura di non facile esecuzione.
Poco prima della commercializzazione dei suoi prodotti Pereira cominciò ad avvicinare alcuni fra gli artisti più in vista nel panorama europeo, muovendosi soprattutto fra Parigi e Monaco. Chiese a tutti di provare le sue tempere, spiegò in che maniera farlo, riuscì a farsi fare saggi di opere da mostrare ed esibire, raccolse e pubblicò i pareri positivi dei pittori più entusiasti cassando sistematicamente quelli negativi. Nel giugno del 1891 presentò il suo sistema in una seduta straordinaria della Società degli Artisti di Francia a Parigi; poi portò con sé le opere eseguite a Parigi dagli artisti francesi e le espose a Stoccarda. L’anno dopo, servendosi delle sue conoscenze diplomatiche, tenne un nuovo incontro a Parigi allargato agli artisti dell’associazione di belle arti dell’Impero austro-ungarico.
Il sistema Pereira, insomma, deflagrò come una bomba nel mondo artistico europeo.
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